Un comunicato dell’ANSA ad inizio dell’estate scorsa -riprendendo una relazione del responsabile dell’Ufficio Speciale per la Raccolta differenziata, Salvatore Cocina- denunciava che, in Sicilia, l’immondizia separata dai cittadini finiva, poi, in buona parte, a ricongiungersi con quella indifferenziata nelle sempre più colme stesse discariche.
E’ -in questi mesi- cominciato a cambiare qualcosa ?
Ricordiamo i termini della denuncia. E non certamente per sterile e “compiacente” qualunquismo ma per cercare di capire se ed eventualmente quali le primissime e propedeutiche attività utili che si stanno avviando per superare, pur nel tempo, tale triste condizione.
“La plastica separata dal vetro, la carta dall’ umido, il secco. Eppure poi l’immondizia separata finisce insieme a quella indifferenziata: altro che riciclo, mancano gli impianti. Dopo anni di tentativi andati a vuoto e investimenti sprecati la raccolta differenziata dei rifiuti, in Sicilia è aumentata, attestandosi adesso sul 21%. Ma ora mancano gli impianti di compostaggio, quelli per il trattamento della parte umida dei rifiuti. E così in molti Comuni l’immondizia separata dagli abitanti viene ributtata nelle discariche, quindi rimescolata alla indifferenziata. La differenziata, scrive il Giornale di Sicilia, cresce. Gli ultimi dati mostrano il grafico della differenziata per la prima volta con la freccia che punta verso l’ alto. Secondo l’ Ufficio Speciale diretto da Salvatore Cocina, in Sicilia è passata dal 12,8% del 2015 al 21%. E il trend di crescita registrato recentemente è pari all’ 1,5% mensile. Dunque si può sperare – segnala Cocina in una relazione inviata all’ assessore ai Rifiuti, Vania Contrafatto – di avvicinarsi al 40% auspicato dai piani regionali per fine 2018.
Ma dietro questo dato si nasconde un bluff. Lo stesso Cocina nella sua relazione scrive che in almeno 50 Comuni, soprattutto nella Sicilia orientale, l’ immondizia separata in casa dagli abitanti viene poi confusa con l’indifferenziata al momento di essere smaltita. “A fronte della notevole crescita della differenziata, inaspettata per molti operatori ma prevedibile visto le misure messe in campo, non è corrisposta la crescita della capacità di trattamento”. In pratica, la parte umida dei rifiuti, una volta separata dai cittadini e raccolta dagli addetti, andrebbe poi trattata negli impianti di compostaggio.
Ma questi impianti in Sicilia sono pochi malgrado gli investimenti pubblici per crearne 47. “E dunque – scrive ancora Cocina – la frazione organica che non può trovare recapito negli appositi impianti o viene smaltita nelle discariche o viene riunita nell’ indifferenziata e sempre inviata in discarica o non viene neppure raccolta separatamente. Gli sforzi fatti vengono così vanificati”. Cocina rivela che ciò accade per esempio a Ragusa, Belpasso, Misterbianco, Vittoria, in molti centri del Siracusano, Montalbano Elicona, Randazzo.”