Durissima presa di posizione del Segretario Generale aggiunto Carlo Parisi: ” Triste che cio’ avvenga in un Comune amministrato da un ex ministro dell’Interno (Enzo Bianco, ndr) che dovrebbe, invece, tenere sempre alta la bandiera della legalita’, della giustizia e della dignita’ dei lavoratori…sprone a denunciare i propri aguzzini”. Il comune di Catania, difeso nel processo dall’avv. Francesco Andronico, nominato da Enzo Bianco nonostante svolga l’incarico retribuito di componente dell’Organo Indipendente (SIC!) di Valutazione proprio sui dipendenti (circostanza che pare stia ponendo qualche problema in fase di accertamento), è stato condannato al reintegro nelle funzioni di redattore capo del giornalista Sebastiano Molino ingiustamente impedito di svolgere il lavoro per il quale era inquadrato e ad un risarcimento da quantificare. A spese dei catanesi, ovviamente.
Continua a far discutere la sentenza che ha visto trionfare dopo quasi 4 anni le ragioni, sostenute dall’avvocato Sergio Cosentino, del Capo Ufficio Stampa del comune di Catania Sebastiano Molino che si era visto allontanare dal suo ufficio con l’avvento dell’era Bianco quater.
In attesa del reintegro disposto dal giudice del lavoro, che difficilmente avverrà in tempi brevi considerato che il mandato di questa amministrazione è praticamente finito e soprattutto di conoscere quanto costerà ai catanesi quest’ultimo scherzetto, ecco la presa di posizione della più importante organizzazione della Stampa diffusa a livello nazionale dall’ANSA:
Parisi (Fnsi), resa giustizia a Molino (ANSA) –
PALERMO, 27 DIC –
“La sentenza del Tribunale di Catania rende giustizia al giornalista Nuccio Molino ed a tutti i lavoratori vittime di demansionamento che, nel subire la riduzione o l’azzeramento delle loro funzioni, vedono mortificata la propria dignita’ umana e professionale. Ed e’ davvero triste che cio’ avvenga in un Comune amministrato da un ex ministro dell’Interno che dovrebbe, invece, tenere sempre alta la bandiera della legalita’, della giustizia e della dignita’ dei lavoratori”. Lo dice il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi commentando la decisione del Tribunale Civile di Catania che ha condannato il Comune di Catania ”a destinare il ricorrente Molino all’espletamento delle mansioni corrispondenti alla qualifica posseduta (redattore capo) ovvero all’Area di inquadramento (D)”. ‘‘La sentenza e il procedimento avviato dalla Procura dello stesso capoluogo etneo – aggiunge – servano da monito a quanti nel mondo del lavoro, pubblico e privato, calpestano la dignita’ dei lavoratori, ma soprattutto siano da sprone a quanti, costretti a subire le angherie dei datori di lavoro, esitano a denunciare i propri aguzzini. C’e’ sempre un giudice a Berlino. Basta crederci e non abbassare la testa”.
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