Note di D'AntonI

“ La guerra è una sconfitta, fermatevi ”

L’appello del Papa per Gaza, la richiesta di rilasciare gli ostaggi e di pensare all’Ucraina.

Papa Francesco

Il Papa ringrazia tutti coloro che «in tanti luoghi e in diversi modi si sono uniti alla giornata di preghiera digiuno e penitenza che abbiamo vissuto il 27 invocando la pace nel mondo» e invita a non desistere, a continuare «a pregare per l’Ucraina, e per la situazione in Israele e in Palestina e in tante altre parti del mondo».

Per Gaza in particolare, il Pontefice chiede che «si lascino spazi per garantire gli aiuti umani-tari e si liberino subito gli ostaggi, che nessuno abbandoni la possibilità
di abbandonare le armi.

E fa sue le parole di padre Ibrahim Faltas, della custodia di Terra Santa che, poco prima, intervenendo in televisione aveva chiesto, con forza: «Cessate il fuoco».

Lo ripete più volte, papa Francesco: «Cessate il fuoco, cessate il fuoco. Fermatevi, la guerra sempre è una sconfitta, sempre sempre».

Spiegando il Vangelo del giorno, aveva ricordato che si può «amare Dio che non vediamo attraverso il fratello che vediamo». Amore di Dio e del prossimo sono inseparabili l’uno dall’altro.  E il fatto che nei comandamenti «l’amore per il Signore viene prima ci ricorda che Dio sempre ci precede, ci anticipa con la sua tenerezza infinita». Un bambino, spiega il Pontefice, «impara ad amare sulle ginocchia della mamma e del papà, e noi lo facciamo tra le braccia di Dio» che sempre ci «rialzano».

E all’amore di Dio è legato quello per il prossimo. «Significa», spiega Francesco, «che, amando i fratelli, noi riflettiamo, come specchi, l’amore del Padre.

Riflettere l’amore di Dio, ecco il punto; amare Lui, che non vediamo, attraverso il fratello che vediamo» E cita le parole di Santa Teresa di Calcutta «Io non ho mai pensato di poter cambiare il mondo! Ho cercato soltanto di essere una goccia di acqua pulita, nella quale potesse brillare l’amore di Dio», sottolinea il Papa come «lei, tanto piccola, ha potuto

fare un bene così grande: riflettendo come una goccia l’amore di Dio. E se a volte, guardando lei e altri santi, ci venisse da pensare che siano degli eroi inimitabili, ripensiamo a questa piccola goccia, l’amore è  una goccia che può cambiare tante cose, e ricordiamoci che anche noi siamo chiamati a riflettere l’amore di Dio nel mondo.

Come? Facendo il primo passo, come fa Dio con noi, a volte non è facile, ma fare il primo passo, la goccia che riflette».

Orazio D’Antoni

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