
Fra qualche giorno celebriamo la Pasqua, il giorno in cui la luce della speranza squarcia le tenebre della sofferenza. È la festa della vita che rinasce, del perdono che trionfa, dell’amore che supera ogni barriera. Eppure, mentre ci riuniamo per festeggiare, non possiamo ignorare il dolore che segna il nostro tempo. Il nostro cuore è appesantito dalle guerre che continuano a devastare il mondo, in particolare in Ucraina e in Palestina, due terre ferite che gridano giustizia e pace.
Da più di due anni, il popolo ucraino vive sotto la minaccia delle bombe, dei missili, della distruzione. Migliaia di vite sono state spezzate, milioni di persone sono state costrette ad abbandonare la propria casa, diventando profughi in cerca di sicurezza. La guerra ha portato morte e dolore, lasciando un segno indelebile nelle città distrutte e nei cuori spezzati.
In Palestina, e in particolare a Gaza, la situazione è ancora più drammatica. Intere famiglie sono state cancellate, bambini innocenti hanno perso la vita sotto il peso della violenza, ospedali e scuole sono stati ridotti in macerie. La guerra non distingue tra colpevoli e innocenti, tra soldati e civili: colpisce tutti, lasciando solo sofferenza e disperazione.
Di fronte a tutto questo, ci chiediamo: dov’è la pace? Dov’è la giustizia? Come possiamo accettare che nel 2025 si continui a uccidere, a distruggere, a odiare?
La Pasqua ci offre una risposta. Gesù, risorto dopo la croce, ha portato un solo messaggio ai suoi discepoli: “Pace a voi”. Un messaggio semplice, ma rivoluzionario. Perché la vera pace non è solo l’assenza della guerra, ma è un impegno quotidiano, un cammino di riconciliazione, di giustizia, di dialogo. La pace non si costruisce con le armi, ma con il rispetto, con il coraggio di ascoltare l’altro, con la volontà di porre fine alla spirale della violenza.
Oggi, nel giorno della Resurrezione, preghiamo per il popolo ucraino, affinché possa ritrovare la speranza e la libertà. Preghiamo per i palestinesi e per gli israeliani, affinché possano superare l’odio e trovare la via della pace. Preghiamo per tutti coloro che soffrono a causa delle guerre, per i bambini che non conoscono altro che paura, per le famiglie distrutte, per chi ha perso tutto.
Ma non fermiamoci alla preghiera. La Pasqua ci chiede di essere strumenti di pace, di non restare in silenzio di fronte all’ingiustizia. Dobbiamo alzare la voce contro la guerra, contro ogni forma di oppressione, contro l’odio che divide i popoli. Dobbiamo chiedere ai potenti della terra di fermare questa follia, di scegliere la strada della diplomazia e del rispetto reciproco.
Che questa Pasqua sia un punto di svolta. Che sia l’inizio di un cammino nuovo, in cui l’amore sostituisca la violenza, in cui la giustizia prevalga sulla vendetta, in cui ogni popolo possa vivere libero e in pace. Che la luce della Resurrezione illumini il mondo e ci guidi verso un futuro migliore.
Buona Pasqua di pace a tutti.
